Dice il Mondini (Vitigni stranieri da vino coltivati in Italia, 1903): «Il Chardonnay è generalmente caratterizzato nelle sue foglie adulte dall'assenza del parenchima nel fondo del seno peziolare, al punto di partenza delle due prime nervature laterali. Questo dettaglio non si riscontra nei veri Pinot. I viticoltori Borgognoni si accordano oggigiorno nel riconoscere che lo Chardonnay non è un Pinot, ma un vitigno speciale per il quale sarebbe necessario adottare un nome distinto, che eviti ogni confusione».Nel 1978, con D.M. 24.10, lo Chardonnay è stato iscritto come tale nel «Catalogo nazionale delle varietà». Diffuso in Lombardia, Trentino-Alto Adige, Friuli-Venezia Giulia.
Lo Chardonnay è vino tranquillo o da spumantizzazione. Gradazione e acidità fissa piuttosto elevate. Fine, elegante, nobile, snello di corpo. Profumo che ricorda la mela, la crosta di pane fresco. Sapore invitante, discreto e finissimo, con ricordo di mela e fiore d'acacia. Invecchiato si evolve in bouquet piacevolissimo in cui si nota evidente l'artemisia. E', come il Pinot bianco, un grandissimo vino.
Vino aperitivo e, secondo luogo e vinificazione, adatto su tutta la gamma degli antipasti magri, delle minestre asciutte e in brodo, dei piatti a base di uova e dei piatti a base di pesce. Va servito fresco, come l'acqua che sgorga dalla fonte.